domenica 28 ottobre 2012

Dogma - regola 5 - Avere un anima rock

I Marlene Kuntz parteciparono a Sanremo. Precisamente alla 62ª edizione del Festival condotta da Gianni Morandi con il brano Canzone per un figlio. Il gruppo viene eliminato in via provvisoria nella seconda serata. Nella terza serata duettano con Patti Smith eseguendo Impressioni di settembre della Premiata Forneria Marconi e Because the Night della stessa Smith. Vincono il premio assegnato dai giornalisti della sala stampa di Sanremo, ma vengono eliminati definitivamente dalla gara ufficiale. Ricordo ancora le feroci critiche dei fans. Dello zoccolo duro. Una parte non ha accettato il loro uscire dalla scena indipendente, anche se il gruppo continua ad avere il modus operandi della band indipendente. Infatti assieme agli Afterhours continuo a considerarli "indie" anche se da anni bazzicano nel circuito delle major.

Ma soprattutto nell'ottica delle 10 regole che sto catgalogando per il Dogma 12, i Marlene Kuntz si distinguono per la loro anima rock. Anche se scrivono testi pop, sdolcinati e smielati, lo fanno sempre con quel piglio, quella cifra stilistica che non gli permette mai di cadere nel calderone dei gruppi italiani che rielaborano da anni sempre la stessa forma di canzone. Lo scrittore Enrico Brizzi, quello di Jack Frusciante è uscito dal gruppo, definisce i Marlene Kuntz "non un gruppo di rock italiano, ma l'unico gruppo italiano di rock". Ed è un complimento che segna per sempre il gruppo di Cuneo.

I miei 3 pezzi preferiti sono:

La canzone che scrivo per te (con Skin)

Serrande alzate

La bellezza

Sull'altro blog li ho immaginati in un fanta Sanremo condotto da  Fabio Volo, riporto qui la mia fantasia musicale:

E' iniziato il festival di Fabio Volo. Il festival dei 3 direttori artistici, delle 5 categorie, e delle rivoluzioni. Sì, perché è un festival rivoluzionario, a cominciare dal principio. Nessun balletto, nessuno stacchetto, ma iniziano a cantare i Verdena con la loro canzone, ingiustamente esclusa dal festival. Una emittente locale ha trasmesso "Epifania parte uno", dopo averne scaricato una registrazione rubata su internet, e quindi da regolamento è stata esclusa non essendo di fatto inedita. Le proteste non cesseranno, ma nel frattempo i Verdena hanno avuto l'onore di aprire la prima serata in maniera a dir poco inusuale.

Si parte poi con la gara vera e propria, ma invece dei soliti Big (rinominati "artisti" negli ultimi anni), sale sul palco il primo dei direttori artistici, Manuel Angelli, con un elogio della musica indipendente e dei tanti ragazzi che ancora sognano il successo provando ogni sera nei garage. Nonvogliocheclara, Perturbazione, Marta sui Tubi, le Luci della centrale elettrica: questi i gruppi assoldati dal leader degli Afterhours. Il Tora!Tora! è a Sanremo, gente! Bella musica, nuova per le orecchie sanremesi abituati a ben altro. Avremo modo di parlarne nel dettaglio nei giorni a venire.

Si sono esibiti nella categoria Artisti, le dieci canzoni inizialmente in gara. Inizialmente perché nel corso dell'edizione di quest'anno diminuiranno e aumenteranno, come da regolamento fortemente voluto dal direttore artistico Nico Nicodemo. Il nostro colpo di fulmine va alla ballata rock dei Baustelle, alla voce graffiante di Gianna Nannini, e al testo stralunato di Paolo Conte. Rimandate invece quelle di Morandi, Celentano e Marlene Kuntz. Anche la giuria è d'accordo con noi, infatti Gianni Morandi e Marlene vengono eliminati in attesa di ripescaggio (giovedì, nella serata dei duetti). Un discorso a parte va fatto per i Litfiba e Ligabue: i loro pezzi anche se accettabili ricalcano troppo la loro produzione precedente. Però è un gran merito di tutta la produzione Rai averli portati sul palco di Sanremo.

Testi azzeccati e graffianti per gli altri: Caparezza parla dell'Italia come nessuno aveva mai fatto sul palco dell'Ariston mentre il "ripescato" Baglioni canta Saviano con le sue solite note. C'è già la prima canzone vincitrice. Infatti gli Alibia (da Salerno) vincono il concorso web "Sanremo tutto l'anno" e salgono sul palco a cantare la loro "Sindrome di Stendhal", che è immune alle eliminazioni della prima serata. Fabio Volo fa il resto: accompagnato dalla insolita bionda (Alba Rohrwacher) e dalla insolita bruna (Isabella Ragonese) porta un po' di cinema sul palco. Buoni i tempi e la simpatia, poche le gaffe.

Per concludere, ultimi in ordine di cronaca ma non di merito, la rinnovata categoria "Emergenti" selezionata dalla direttrice artistica Caterina Caselli. Hanno (ben) cantato quattro vecchie (ma poco popolari) conoscenze del panorama italiano: Giulio Corda (ex frontman dei Giuliodorme), Roberto Angelini (già premio della critica Mia Martini), i Meganoidi e il gruppo La Differenza. Avremo modo di parlarne meglio nelle prossime recensioni, ma vi possiamo anticipare che ce ne hanno fatte sentire di tutti i colori. Nel senso buono del termine.

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