giovedì 25 ottobre 2012

Dogma - regola 2 - Saper soffrire

Al secondo posto nella classifica di mp3 presenti nel mio lettore negli ultimi 2 anni ci sono i Ministri. Perché mi chiedo. Perché ascoltavo Masini e Vallesi. Perché ho un animo triste, spesso ma non sempre. Su un altro blog avevo tradotto un pezzo dei Ministri, che pur scrivendo in italiano hanno un modo criptico e poetico di rappresentare le loro storie. Alla fine del post concludevo con un laconico:

"commento finale: l'ho rovinata per sempre"

qualcuno si è preso la briga di rispondermi:

vai tranquillo, è sempre bellissima


 ecco, questa cosa mi ha reso felice. Perché mi piace pensare che sia stato l'autore del testo a scrivermi. Quindi avrà visto il blog, letto la traduzione, e postato il commento. Anche se quel "sempre bellissima" mi fa pensare ad un fan. Altrimenti l'autore del testo sarebbe un fanatico.

Poi qualche anno dopo, tipo qualche mese fa, ho scoperto che il testo parla della Bossi-Fini. Quindi di immigrazione e razzismo. Mi son sentito stupido perché io l'avevo intesa in maniera molto più intima. Specie nei versi finali, nel monologo. Riporto il post integralmente.

Traduzione a fronte - Ministri – Vorrei vederti soffrire – Testo (Fuori 2010)

Ennesimo debutto in società
l’altra guancia è sempre più sottile
il profitto e la carità
la mia fede si misura in bile

Hai mai chiesto aiuto?
Te ne sei mai vergognato?
Dove vai, se capita a te dove vai?
Se piove così dove vai?
Vorrei vederti soffrire
E che non avessi nessuno di cui poterti fidare

Ultimi giorni in società
la portinaia è sempre più gentile
Che fine fa la carità?
Vuoi che l’ospedale sia un covo di spie?

Hai mai chiesto aiuto?
Te ne sei mai vergognato?
Dove vai, se capita a te dove vai?
Se piove così dove vai?
Vorrei vederti soffrire
che non avessi nessuno di cui poterti fidare

Possibile che faccia meno freddo in una chiesa
che nelle vostre locande scintillanti
col bagno per disabili e la tv appesa?
Fiere di un mondo in cui non esistono più i viadanti,
un mondo in cui ognuno dovrebbe restar fermo dove nasce
e se poi cresce imparare a star nel fango
come bisce,

a inventarsi l’acqua se finisce,
invece che andar lontano per avere le mani sporche, ruvide
e le suole lisce
E quando capita chi almeno un poco ti capisce
far durare quanto riesci una mano stretta forte,
ma io ho solo due mani e una è sempre fissa sulla fronte,

l’altra la do a tutti
senza più giustificarmi
ma spesso è troppo tardi
e mi guardi come guardi gli altri
e non so più cosa augurarmi
e con quali parole parlarti:
dimmi cosa pensi

---

Ah che palle pure stamattina riaffrontare la società
ogni volta sembra sempre la prima non imparo mai dai miei errori
a furia di porgere l’altra guancia la faccia intera è diventata più sottile
contiamo un po': il profitto e la carità, penso proprio che la mia religione mi fa arrabbiare... quanto? non se ne ha un'idea

Prova a pensare tu che ora mi dai consigli e mi neghi aiuto:
Hai mai chiesto aiuto?Te ne sei mai vergognato?
Dove vai, se capita a te dove vai? Quando proprio tutto va storto tanto che pure il tempo se la prende con te piovendoti addosso dove vai?
Vorrei vederti soffrire! Vorrei che tu non avessi nessuno di cui poterti fidare! Altrochè!

Penso che siano gli ultimi giorni che passo in questa società poi sbotto di brutto davvero. La portinaia è sempre più gentile, che avrà mai in testa? Mi ha visto bene?
Che fine fa la carità? Stai facendo di tutto perché l’ospedale diventi un covo di spie? Ti ripeto perché forse non hai capito (o forse è colpa dei ritornelli):
Dove vai, se capita a te dove vai? Quando proprio tutto va storto tanto che pure il tempo se la prende con te piovendoti addosso dove vai?
Vorrei vederti soffrire! Vorrei che tu non avessi nessuno di cui poterti fidare! Altrochè!

(mi godo la pianola che ticchetta tasti)

Mi chiedo ancora: possibile che faccia meno freddo in una chiesa
che nelle vostre locande scintillanti col bagno per disabili e la tv LCD appesa?
Locande fiere che nel mondo non esistano più i viadanti, che il mondo ti porta a restar fermo dove si nasce, e se poi cresci devi imparare a star nel fango
come le bisce, a far finta che ci sia ancora acqua se finisce, invece che andar lontano per avere le mani sporche, ruvide e le suole lisce
E quando capita chi almeno un poco ti capisce far durare più a lungo possibile la mano stretta forte. C'è un problema però perché io ho solo due mani e una è sempre fissa sulla fronte perché vomito in continuazione, e alterno i vomiti alle emicranee. A volte allo stupore. L’altra mano la do a tutti senza più giustificarmi (saranno sporche anche quelle degli altri?) ma spesso è troppo tardi, sbaglio ancora e non maturo, mentre tu finisci col guardarmi come se guardassi gli altri.

Non so più cosa augurarmi e cosa dirti, come affrontare i discorsi con te:
dimmi cosa pensi.

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