mercoledì 31 ottobre 2012

Dogma - regola 8 - Comunicare la realtà

Lo stato sociale ha invaso il mio lettore cominciando da quello che le donne dicono. Poi arrivò sono così indie. Mi sono rotto il cazzo. Cromosomi. Un mio collega, che avevo precedentemente infettato, mi ha detto di ascoltare l'intero album. Pensavo: cazzate, un album tutto uguale pieno di bigellonate. Invece no, le restanti sono serie, politiche, romantiche.

Loro dicono: "Facevamo radio, abbiamo deciso di portare i nostri testi in una versione musicale. Poi abbiamo iniziato a scrivere canzoni". Il fatto è che lo fanno bene. Raccontare la realtà, comunicarla, arrivare a tutti con un linguaggio attuale, l'ironia che ti incuriosice e ti tiene attaccato ad ascoltare il testo, a capirlo, ascoltandolo una, due, tante volte. Questo dovrebbe provare a fare chi decide di scrivere un testo, di associarci della musica per farne una canzone.

Poi c'è la storia di Musicraiser, un servizio di crowdfunding, (dall'inglese crowd, folla e funding, finanziamento) che sarebbe, secondo wiki, un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizzano il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone ed organizzazioni. È un processo di finanziamento dal basso che mobilita persone e risorse. Il termine trae la propria origine dal crowdsourcing, processo di sviluppo collettivo di un prodotto. Il crowdfunding si può riferire a processi di qualsiasi genere, dall'aiuto in occasione di tragedie umanitarie al sostegno all'arte e ai beni culturali, al giornalismo partecipativo, fino all'imprenditoria innovativa e alla ricerca scientifica.
Il web è solitamente la piattaforma che permette l'incontro e la collaborazione dei soggetti coinvolti in un progetto di crowd funding.

Quindi i Lo Stato Sociale per finanziare il loro album deluxe si mettono a disposizione dei piccoli produttori-fan trovati in rete. Ecco le due opzioni più divertenti secondo me:

 Un mp3 della tua canzone d'amore con il tuo testo musicata da Carota
 Il tuo Nome e cognome nella lista dei produttori del cd + cd + cena

martedì 30 ottobre 2012

Dogma - regola 7 - Al passo coi tempi

Ci sono tante ragioni per amare Marco Notari, tutte legate al suo stare al passo coi tempi.
Parlo della sua musica, dei suoi testi.
Del video in stop motion de Le stelle ci cambieranno pelle.
Dei secret concert.
Del rapporto che ha con i suoi amici facebook.
Del suo disco d'esordio Oltre lo specchio che quanndo lo sentii pensai: questo ha ascoltato più volte di me "ok computer". Un italiano che canta in radioheadese in italiano. Figo, cool, troppo forte.
Poi si potrebbe parlare anche della sua gentilezza, disponibilità a chiacchierare.
Oppure di Thesiger, Caterina, che mi tengono compagnia durante lo stretching post footing.

lunedì 29 ottobre 2012

Dogma - regola 6 - Sincerità e genuinità

Giorgio Canali. Nell'altro blog c'è un posto che si chiama Lazlo Valerio e Giorgio.
Il nome di battaglia "Colonnello Valerio" è stato citato nella canzone "Lettera del compagno Lazlo al Colonnello Valerio" di Giorgio Canali & Rossofuoco, resa disponibile gratuitamente su internet. Il testo è incentrato sulla situazione creatasi dopo la conclusione della Resistenza: viene descritta un'Italia non ancora libera nella quale i fascisti sono rimasti impuniti. Scritta in occasione dell'uscita della compilation Materiali Resistenti, prodotta per la festa del 25 aprile 2010, veniva esclusa da quest'ultima in quanto contenente due bestemmie. Tale motivazione ufficiale appariva ad alcuni poco convincente, in quanto le due espressioni in oggetto erano espressione artistica coerente col violento sentimento di rabbia descritto, non a caso anche lo stesso Canali ironizzava sul punto, affermando sarcasticamente che la canzone sarebbe stata esclusa "perché a nessuno piace come suona 'sta cazzo di armonica", come affermato nell'esibizione live di Frigento del 14 agosto 2010.

Questa estrapolazione da wiki riassume un po' lo spirito di Giorgio Canali, della sua musica, delle parole che usa. Di Canali ho questi particolari da raccontare e ricordare:
il Fatevi Fottere nel pezzo degli Zen
quello che pensa sulla vecchiaia e su Lindo Ferretti: “Ferretti era tanto figo da giovane quanto è rincoglionito da vecchio, io ero tanto rincoglionito da giovane quanto sono figo da vecchio”
la cover di crotalocamminante su youtube di Controvento
quanto "Falso Bolero" uscì random su LastFm ed io conobbi questo grande vecchio rocker.

domenica 28 ottobre 2012

Dogma - regola 5 - Avere un anima rock

I Marlene Kuntz parteciparono a Sanremo. Precisamente alla 62ª edizione del Festival condotta da Gianni Morandi con il brano Canzone per un figlio. Il gruppo viene eliminato in via provvisoria nella seconda serata. Nella terza serata duettano con Patti Smith eseguendo Impressioni di settembre della Premiata Forneria Marconi e Because the Night della stessa Smith. Vincono il premio assegnato dai giornalisti della sala stampa di Sanremo, ma vengono eliminati definitivamente dalla gara ufficiale. Ricordo ancora le feroci critiche dei fans. Dello zoccolo duro. Una parte non ha accettato il loro uscire dalla scena indipendente, anche se il gruppo continua ad avere il modus operandi della band indipendente. Infatti assieme agli Afterhours continuo a considerarli "indie" anche se da anni bazzicano nel circuito delle major.

Ma soprattutto nell'ottica delle 10 regole che sto catgalogando per il Dogma 12, i Marlene Kuntz si distinguono per la loro anima rock. Anche se scrivono testi pop, sdolcinati e smielati, lo fanno sempre con quel piglio, quella cifra stilistica che non gli permette mai di cadere nel calderone dei gruppi italiani che rielaborano da anni sempre la stessa forma di canzone. Lo scrittore Enrico Brizzi, quello di Jack Frusciante è uscito dal gruppo, definisce i Marlene Kuntz "non un gruppo di rock italiano, ma l'unico gruppo italiano di rock". Ed è un complimento che segna per sempre il gruppo di Cuneo.

I miei 3 pezzi preferiti sono:

La canzone che scrivo per te (con Skin)

Serrande alzate

La bellezza

Sull'altro blog li ho immaginati in un fanta Sanremo condotto da  Fabio Volo, riporto qui la mia fantasia musicale:

E' iniziato il festival di Fabio Volo. Il festival dei 3 direttori artistici, delle 5 categorie, e delle rivoluzioni. Sì, perché è un festival rivoluzionario, a cominciare dal principio. Nessun balletto, nessuno stacchetto, ma iniziano a cantare i Verdena con la loro canzone, ingiustamente esclusa dal festival. Una emittente locale ha trasmesso "Epifania parte uno", dopo averne scaricato una registrazione rubata su internet, e quindi da regolamento è stata esclusa non essendo di fatto inedita. Le proteste non cesseranno, ma nel frattempo i Verdena hanno avuto l'onore di aprire la prima serata in maniera a dir poco inusuale.

Si parte poi con la gara vera e propria, ma invece dei soliti Big (rinominati "artisti" negli ultimi anni), sale sul palco il primo dei direttori artistici, Manuel Angelli, con un elogio della musica indipendente e dei tanti ragazzi che ancora sognano il successo provando ogni sera nei garage. Nonvogliocheclara, Perturbazione, Marta sui Tubi, le Luci della centrale elettrica: questi i gruppi assoldati dal leader degli Afterhours. Il Tora!Tora! è a Sanremo, gente! Bella musica, nuova per le orecchie sanremesi abituati a ben altro. Avremo modo di parlarne nel dettaglio nei giorni a venire.

Si sono esibiti nella categoria Artisti, le dieci canzoni inizialmente in gara. Inizialmente perché nel corso dell'edizione di quest'anno diminuiranno e aumenteranno, come da regolamento fortemente voluto dal direttore artistico Nico Nicodemo. Il nostro colpo di fulmine va alla ballata rock dei Baustelle, alla voce graffiante di Gianna Nannini, e al testo stralunato di Paolo Conte. Rimandate invece quelle di Morandi, Celentano e Marlene Kuntz. Anche la giuria è d'accordo con noi, infatti Gianni Morandi e Marlene vengono eliminati in attesa di ripescaggio (giovedì, nella serata dei duetti). Un discorso a parte va fatto per i Litfiba e Ligabue: i loro pezzi anche se accettabili ricalcano troppo la loro produzione precedente. Però è un gran merito di tutta la produzione Rai averli portati sul palco di Sanremo.

Testi azzeccati e graffianti per gli altri: Caparezza parla dell'Italia come nessuno aveva mai fatto sul palco dell'Ariston mentre il "ripescato" Baglioni canta Saviano con le sue solite note. C'è già la prima canzone vincitrice. Infatti gli Alibia (da Salerno) vincono il concorso web "Sanremo tutto l'anno" e salgono sul palco a cantare la loro "Sindrome di Stendhal", che è immune alle eliminazioni della prima serata. Fabio Volo fa il resto: accompagnato dalla insolita bionda (Alba Rohrwacher) e dalla insolita bruna (Isabella Ragonese) porta un po' di cinema sul palco. Buoni i tempi e la simpatia, poche le gaffe.

Per concludere, ultimi in ordine di cronaca ma non di merito, la rinnovata categoria "Emergenti" selezionata dalla direttrice artistica Caterina Caselli. Hanno (ben) cantato quattro vecchie (ma poco popolari) conoscenze del panorama italiano: Giulio Corda (ex frontman dei Giuliodorme), Roberto Angelini (già premio della critica Mia Martini), i Meganoidi e il gruppo La Differenza. Avremo modo di parlarne meglio nelle prossime recensioni, ma vi possiamo anticipare che ce ne hanno fatte sentire di tutti i colori. Nel senso buono del termine.

sabato 27 ottobre 2012

Dogma - regola 4 - Sperimentare

Afterhours. Li vidi dal vivo al TraniRockFestival, nell'estate '99.
Avevano pubblicato Non è per sempre con l'etichetta Mescal. Manuel Agnelli presentò il suo libro alla libreria "Maria del Porto". Meglio come cantante e autore, dicono. Perché io quel libro non lo lessi. Però ho come l'impressione di averli visti prima, tipo in rotazione video su TMC2.
I miei 3 pezzi preferiti:

La Canzone Popolare - cover di Ivano Fossati (da Gioia E Rivoluzione)
Il testo è conosciutissimo e in passato usato a scopi politici. Gli Afterhours danno una nuova lettura più moderna alla canzone, negli arrangiamenti soprattutto.

Mio Fratello È Figlio Unico - Rino Gaetano (da Germi, 1995)
Ottima cover, la ricantano in chiave moderna ed afterhours. L'ho usata per farci footing nel 2006.
Quello Che Non C'è (Quello Che Non C'è, 2002)
"Ho questa foto di pura gioia. E' di un bambino con la sua pistola. Che spara dritto davanti a se. A quello che non c'è." e ancora "Perciò io maledico il modo in cui sono fatto /Il mio modo di morire sano e salvo dove m'attacco". Insomma pura gioia per le mie orecchie.
Ecco la mia PLAYLIST ideale (anche se non tutte le porto a spasso nel lettore).
Dentro Marilyn
Voglio una pelle splendida
Male di miele
Sui giovani d'oggi ci scatarro
Non è per sempre
Bianca
Riprendere Berlino
Musa di nessuno
Il paese è reale
Ballata per la mia piccola iena
Orchi e streghe sono soli
Distruggere per costruire

venerdì 26 ottobre 2012

Dogma - regola 3 - Dare voce ad un epoca

Jocelyn Pulsar (Forlì, 2001) è il progetto solista di Francesco Pizzinelli.

In realtà Jocelyn Pulsar è molto più che l'autore di una quindicina di pezzi sempre presenti nel mio lettore mp3. Francesco è un amico facebook, con cui amo scambiare pareri ed impressioni sulla sua musica, i suoi testi, la scena indie italiana, i secondi portieri.
Il primo disco di jocelyn pulsar è del 2003, ancora in formazione a 3 (la mia velocita'), quindi il primo vero disco "in proprio" è l' amore al tempo del telefono fisso del 2006. seguiranno cosa fischietta l' artista vero (2007) e penso a sonia ma suono per la gloria (2008), tutti usciti con l' etichetta emiliana agos music e distribuiti attraverso la piattaforma digitale believe. nel 2010 jocelyn pulsar torna in studio e registra il nuovo disco il gruppo spalla non fa il soundcheck.
Nel 2012 pubblica con la (mitica) garrincha dischi "aiuole spartitraffico coltivate a grano" e riceve numerose recensioni positive dalla critica di settore (e qui wiki mi chiederebbe un bel "citare le fonti per favore").

Le mie 3 preferite in assoluto (anche se avevo una best 11 che gli avevo postato su facebook ma non riesco più a trovarla) sono:

Garella (2009):
video sfiziosissimo: cosa fa il portiere di riserva quando è in panchina? gioca a freccette, fa la cyclette, cucina, dorme (sognando di parare un rigore): arriverà anche il suo momento? cameo di claudio garella (l'allenatore) ed enrico veronese (il guardalinee), con un finale a sorpresa che piacerà ai nostalgici.

25000 anni fa (2012, aiuole spartitraffico coltivate a grano):
Alcuni passaggi nel testo sono notevoli. Tipo il traffico in brughiera di 3 persone forse 4 ma verso sera. Canzone d'amore non stucchevole come non ne sentivo da anni.


Il gruppo spalla non fa il soundcheck (il gruppo spalla non fa il soundcheck, 2010)
Ritornello travolgente: "il gruppo spalla non fa il soundcheck, il gruppo spalla...smonta!". Testo rappresentativo del Jocelyn pensiero.

Ho riadattato il post secondo il dogma che sto seguendo come filo conduttore del blog. Prima questo post era intitolato "Jocelyn Pulsar - il gruppo spalla non fa soundcheck" e conteneva il testo della canzone, introvabile su web (quindi la lascio in calce).

Se vinco cento milioni di euro al superenalotto
compro compro compro Predappio
e chiudo qualche negozio
ok, lo so è un discorso sterile
ma il locale è raggiungibile
con google maps è ancora più difficile

Dolph Lundgren può fare i film che vuole
resterà sempre il russo
Faletti può vendere i libri che gli pare
sarà sempre Vito Catozzo

Come le cose che ti insegnano da piccolo
che a dispetto della logica rimangono
magari nascoste perché si vergognano di noi
il locale trovato è giusto
il nome della strada sbagliato

Il gruppo spalla non fa soundcheck
Il gruppo spalla non ha backstage
Il gruppo spalla non conta
Il gruppo spalla non fa soundcheck
Il gruppo spalla smonta

Dovremmo cenare qui nel locale
ma forse non c'è il tempo
dovremmo cercare una pizza in giro
a pagamento
a ginnastica a scuola ricordo ero sempre
quello vestito peggio
che bello giocare a pallacanestro fuori
quando veniva maggio
che le partite poi si vincono e si perdono
ma col sudore ancora servirebbero
agilità
e le mie rebook Pump (fsh fsh fsh)

Il gruppo spalla non fa soundcheck
Il gruppo spalla non ha backstage
Il gruppo spalla non conta
Il gruppo spalla non fa soundcheck
Il gruppo spalla smonta

Come le cose che ti insegnano da piccolo (seguono il nocciolo delle giuggiole)
che a dispetto della logica rimangono (se incroci gli occhi ti rimangono storti)
Come le cose che ti insegnano da piccolo (babbo natale non lo senti perché fa piano)
che a dispetto della logica rimangono (il tuo cane è partito per un viaggio lontano)

giovedì 25 ottobre 2012

Dogma - regola 2 - Saper soffrire

Al secondo posto nella classifica di mp3 presenti nel mio lettore negli ultimi 2 anni ci sono i Ministri. Perché mi chiedo. Perché ascoltavo Masini e Vallesi. Perché ho un animo triste, spesso ma non sempre. Su un altro blog avevo tradotto un pezzo dei Ministri, che pur scrivendo in italiano hanno un modo criptico e poetico di rappresentare le loro storie. Alla fine del post concludevo con un laconico:

"commento finale: l'ho rovinata per sempre"

qualcuno si è preso la briga di rispondermi:

vai tranquillo, è sempre bellissima


 ecco, questa cosa mi ha reso felice. Perché mi piace pensare che sia stato l'autore del testo a scrivermi. Quindi avrà visto il blog, letto la traduzione, e postato il commento. Anche se quel "sempre bellissima" mi fa pensare ad un fan. Altrimenti l'autore del testo sarebbe un fanatico.

Poi qualche anno dopo, tipo qualche mese fa, ho scoperto che il testo parla della Bossi-Fini. Quindi di immigrazione e razzismo. Mi son sentito stupido perché io l'avevo intesa in maniera molto più intima. Specie nei versi finali, nel monologo. Riporto il post integralmente.

Traduzione a fronte - Ministri – Vorrei vederti soffrire – Testo (Fuori 2010)

Ennesimo debutto in società
l’altra guancia è sempre più sottile
il profitto e la carità
la mia fede si misura in bile

Hai mai chiesto aiuto?
Te ne sei mai vergognato?
Dove vai, se capita a te dove vai?
Se piove così dove vai?
Vorrei vederti soffrire
E che non avessi nessuno di cui poterti fidare

Ultimi giorni in società
la portinaia è sempre più gentile
Che fine fa la carità?
Vuoi che l’ospedale sia un covo di spie?

Hai mai chiesto aiuto?
Te ne sei mai vergognato?
Dove vai, se capita a te dove vai?
Se piove così dove vai?
Vorrei vederti soffrire
che non avessi nessuno di cui poterti fidare

Possibile che faccia meno freddo in una chiesa
che nelle vostre locande scintillanti
col bagno per disabili e la tv appesa?
Fiere di un mondo in cui non esistono più i viadanti,
un mondo in cui ognuno dovrebbe restar fermo dove nasce
e se poi cresce imparare a star nel fango
come bisce,

a inventarsi l’acqua se finisce,
invece che andar lontano per avere le mani sporche, ruvide
e le suole lisce
E quando capita chi almeno un poco ti capisce
far durare quanto riesci una mano stretta forte,
ma io ho solo due mani e una è sempre fissa sulla fronte,

l’altra la do a tutti
senza più giustificarmi
ma spesso è troppo tardi
e mi guardi come guardi gli altri
e non so più cosa augurarmi
e con quali parole parlarti:
dimmi cosa pensi

---

Ah che palle pure stamattina riaffrontare la società
ogni volta sembra sempre la prima non imparo mai dai miei errori
a furia di porgere l’altra guancia la faccia intera è diventata più sottile
contiamo un po': il profitto e la carità, penso proprio che la mia religione mi fa arrabbiare... quanto? non se ne ha un'idea

Prova a pensare tu che ora mi dai consigli e mi neghi aiuto:
Hai mai chiesto aiuto?Te ne sei mai vergognato?
Dove vai, se capita a te dove vai? Quando proprio tutto va storto tanto che pure il tempo se la prende con te piovendoti addosso dove vai?
Vorrei vederti soffrire! Vorrei che tu non avessi nessuno di cui poterti fidare! Altrochè!

Penso che siano gli ultimi giorni che passo in questa società poi sbotto di brutto davvero. La portinaia è sempre più gentile, che avrà mai in testa? Mi ha visto bene?
Che fine fa la carità? Stai facendo di tutto perché l’ospedale diventi un covo di spie? Ti ripeto perché forse non hai capito (o forse è colpa dei ritornelli):
Dove vai, se capita a te dove vai? Quando proprio tutto va storto tanto che pure il tempo se la prende con te piovendoti addosso dove vai?
Vorrei vederti soffrire! Vorrei che tu non avessi nessuno di cui poterti fidare! Altrochè!

(mi godo la pianola che ticchetta tasti)

Mi chiedo ancora: possibile che faccia meno freddo in una chiesa
che nelle vostre locande scintillanti col bagno per disabili e la tv LCD appesa?
Locande fiere che nel mondo non esistano più i viadanti, che il mondo ti porta a restar fermo dove si nasce, e se poi cresci devi imparare a star nel fango
come le bisce, a far finta che ci sia ancora acqua se finisce, invece che andar lontano per avere le mani sporche, ruvide e le suole lisce
E quando capita chi almeno un poco ti capisce far durare più a lungo possibile la mano stretta forte. C'è un problema però perché io ho solo due mani e una è sempre fissa sulla fronte perché vomito in continuazione, e alterno i vomiti alle emicranee. A volte allo stupore. L’altra mano la do a tutti senza più giustificarmi (saranno sporche anche quelle degli altri?) ma spesso è troppo tardi, sbaglio ancora e non maturo, mentre tu finisci col guardarmi come se guardassi gli altri.

Non so più cosa augurarmi e cosa dirti, come affrontare i discorsi con te:
dimmi cosa pensi.

---

mercoledì 24 ottobre 2012

Dogma - regola 1 - Divertirsi

Io giuro di sottostare al seguente elenco di regole elaborate e confermate dal Dogma 12.

  1. I post di questo blog saranno scritti perché divertono l'autore. Divertirsi scrivendo come si divertono suonando i the Zen Circus.
Ok, volevo rititolare questo post da
Manifesto (perché questo blog)
a
Un nuovo inizio.

Ma mi sa tanto di reboot Marvel.
Allora ho deciso di ispirarmi al Dogma 95 e scrivere le regole del perché scrivo:

Dogma 95 (Dogme 95) è il nome di un movimento cinematografico creato e fondato su precise regole espresse in un manifesto pubblicato nel 1995 (da cui il nome) dai registi danesi Lars von Trier, Thomas Vinterberg. La corrente, dunque, non è nata ed evoluta spontaneamente come invece è avvenuto nella maggior parte dei casi nella storia del cinema.

Perché inizio citando i the Zen Circus. Beh, perché da un sondaggio recente sul mio lettore mp3 ho scoperto che negli ultimi due anni, la band pisana è quella con più canzoni nelle mie playlist. Quasi 20. Ovviamente non conto gli album full che poi puntualmente cancello per far spazio alle novità. Sì, perché sono un consumatore di musica compulsivo.

Però mi preme di ribadire che questo blog esiste perché esiste la musica.

Perché la prima volta che ho ascoltato "Andate tutti affanculo" dei Zen Circus ho scritto in chat ad un mio amico "sto ascoltando l'album più bello che abbia mai sentito".
Perché la musica è entrata nella mia vita, e non ci è più uscita.
Perché mi tiene compagnia quando sono solo e quando sono con me stesso.
Perché esistono i cantanti, i musicisti: creature magiche.
Perché esistono le canzoni, le note, gli strumenti, i testi: poesie.
Perché lo shuffling per un pendolare è come oro nel klondike.
Perché quando chiesi come comprare il CD dei Malaerba ai Malaerba i Malaerba me lo regalarono.
Perché Albatra con Giulio Corda dei Giuliodorme la cliccano in pochi.
Perché Nodi e Sidi Kaouki non saranno mai stampati.
Perché non è giusto che nell'era 2.0 i Malaerba non siano citati sul web.
Perché i Camillorè mi hanno corretto il testo de "La Nonne" sbobinato e mi vogliono bene.
Perché sono stanco di leggere recensioni saccenti, fuorvianti, senza cuore.
Perché gli Interno 17 continuano a pubblicare CD che Emule non condivide.
Perché anche a Syria piace la musica Indy, e "un'altra me" l'ascolto da anni.
Perché Marco Notari mi ha chiesto l'amicizia su facebook, nonostante sia major.
Perché Lastfm per me è il miglior social network mai pensato.
Perché mi manca la radio ad AI di Libero che funzionava addirittura meglio di Lastfm.
Perché gli album dei Perturbazione li odio e poi li amo e poi li odio. E viceversa.
Perché ascoltare i Jocelyn Pulsar significa tuffarsi nella nostalgia dei ricordi.
Perché nella colonna sonora di "Emma sono io" suonavano gli Ottavo Padiglione che conoscevo solo io.

Per tutte le cose belle che la musica mi regala, e per quelle ancora che mi regalerà.